Mediatek Wearable Glass Reference Design rappresenta l'interpretazione del chipmaker taiwanese sul tema smartglasses e dimostra che i Google Glass non sono morti. Hanno processore Mediatek Aster e microdisplay Kopin.


Che l'hype attorno ai Google Glass sia calato drasticamente è evidente girando per le fiere del settore: ben pochi hanno ancora il pudore di inforcarli ed anche quelli che continuano ad ostentare con orgoglio il loro paio di Google Glass lo fanno nell'indifferenza generale.

Si è passati da una spropositata curiosità al disinteresse totale nel giro di pochi mesi, tanto che in molti hanno iniziato a temere, altri a proclamare, e qualcuno persino a sperare che i Google Glass fossero morti. In realtà è proprio ora che si sono spenti i riflettori che i Google Glass e gli smartglasses potrebbero evolversi in un prodotto di massa, qualcosa che può diventare alla portata di tutti e migliorare in modo sensibile la nostra quotidianità.

Lo dimostrano i rumors sui Google Glass 2, gli investimenti di Intel nel settore degli indossabili, e l'infittirsi degli annunci di prototipi o smartglasses già pronti per la distribuzione (Sony, Chipsip, Epson e tanti altri). Ma lo conferma anche un reference design di Mediatek che vi mostriamo dal vivo in anteprima assoluta. Si chiama, senza troppo estro, Mediatek Wearable Glass Reference Design e rientra fra quegli strumenti hardware e software che il chipmaker taiwanese ha raggruppato in Mediatek Labs.

Mediatek Labs è una piattaforma lanciata a fine 2014 con l'obiettivo di fornire a maker, designer, produttori e sviluppatori, tutto il necessario per realizzare indossabili e device rientranti nella categoria degli IoT. C'è un framework chiamato Linkit, incentrato sul microscopico ed efficientissimo SoC Mediatek MT2502 Aster, con tutti gli strumenti software e hardware di cui possiate aver bisogno per realizzare i vostri device.

Ed ora c'è anche un reference design di smartglasses simil-Google Glass che ci lascia intendere che presto assisteremo all'arrivo di molteplici soluzioni commericali di questo tipo. Dato ancora più interessante è che questa nuova ondata di smartglasses dovrebbe avere prezzi molto più accessibili, come abitudine per i dispositivi Mediatek-powered.

Sebbene i Mediatek Glass Wearable Reference Design abbiano funzionalità simili a quelle dei Google Glass, tuttavia se ne differenziano per alcuni particolari. Ovviamente qui la piattaforma hardware è basata sul SoC Mediatek MT2502 con Bluetooth integrato che permette un design ultracompatto e assicura consumi ridotti, lunga autonomia e emissioni di calore bassissime. Vi ricordiamo che recentemente Mediatek ha presentato anche un altro SoC per indossabili, meno efficiente ma decisamente più potente, MT2601 per il quale vi rimando alla nostra prova del prototipo di smartwatch Android Wear di MTK.

Al posto del display LCOS dei Google Glass c'è un microdisplay Kopin gestito da un driver IC Kopin A230 e montato su un'asta telescopica che può essere collocata indifferentemente sulla parte destra o sulla parte sinistra dell'archetto di supporto. Per l'input poi non c'è un touchpad ma solo comandi vocali tramite un doppio microfono con cancellazione del rumore.

Grazie al framework Linkit, inoltre, il reference design di smartglasses Mediatek è in grado di interfacciarsi con uno smartphone. Da qui si possono controllare alcune delle sue funzionalità tramite app. Nel nostro video hands-on ve ne mostriamo una, Kopin Pupil, dedicata al display e che consente di cambiare alcune impostazioni, controllare le informazioni di debug o guardare sullo smartphone l'immagine proiettata sullo schermo degli smartglasses.

Contiamo di potervi raccontare a breve di nuovi occhiali intelligenti basati sulla soluzione Mediatek, magari già fra pochi giorni durante la nostra diretta dal MWC 2015 Barcellona.

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