Abbiamo avuto l'opportunità di fotografare da vicino e toccare le cinque board Banana Pi M1, M1+, M2, M2+ e M3, considerate tra i cloni più riusciti di Raspberry Pi. Ecco la nostra panoramica.
Banana Pi è un progetto, voluto e fondato da Foxconn, che oggi può contare su una ricca offerta di microcomputer open-source simili (ed alternativi) alle più popolari schede Raspberry Pi. Le board sono tutte dotate di processori Allwinner e supportano le più recenti distribuzioni GNU/Linux e Android, ma costano un po' di più dei concorrenti perché sono dotate di un un maggior numero di porte e periferiche, tra cui un connettore SATA per un disco fisso esterno, un sensore a infrarossi (per l'utilizzo di un telecomando), prese micro USB-OTG aggiuntive, pulsanti e ingresso microfono.
La prima board Banana Pi è stata lanciata nel 2013 e all'epoca era uno dei primi cloni di Raspberry Pi, con lo stesso formato, interfacce e caratteristiche tecniche, ma poi sono seguite altre varianti come la ODROID e la Orange Pi. Oggi, la gamma di Banana Pi è molto ricca e potete trovare tutti i modelli in vendita anche nei negozi italiani. Abbiamo avuto la possibilità di fare una panoramica dal vivo degli ultimi modelli al Computex 2016 ed è proprio da lì che arriva il nostro video hands-on e la galleria fotografica che trovate in questo articolo.
Alla base dell'offerta c'è la versione Banana Pi M1, venduta a circa 44 euro. Questa single board è dotata di un processore Allwinner A20 dual-core (ARM Cortex A7) da 1GHz, che già riesce a competere adeguatamente con una Raspberry Pi 2, 1GB di RAM ed ancora uno slot per schede SD, HDMI, Gigabit Ethernet, 2 porte USB 2.0, una micro USB per l'alimentazione, un ricevitore IR ed un connettore SATA. Esiste anche un modello Banana Pi M1+, identico ma con modulo WiFi 802.11n incorporato.
Banana Pi M2 costa 55 euro, ma integra un SoC più potente: Allwinner A31S quad-core (Cortex-A7) da 1GHz, con 1GB di memoria RAM. In questo caso il WiFi è offerto di serie, così come quattro porte USB 2.0, una HDMI, Gigabit Ethernet ma non la porta SATA. Ed è una valutazione importante al momento dell'acquisto.
Banana Pi M2+ è un prodotto completamente diverso, ma è disponibile allo stesso prezzo del precedente. È più piccolo (6.5 x 6.5 cm contro i 9.2 x 6 cm della M2) ed è fornito di un processore decisamente più veloce, un Allwinner H3 quad-core (Cortex-A7) con frequenza di 1.2GHz, affiancato da 1GB di RAM e 8GB di storage su eMMC. La connettività in questo caso include due porte USB 2.0, una HDMI, Gigabit Ethernet e WiFi 802.11n.
Infine, c'è Banana Pi M3 che è il modello di punta della società. Il suo processore è un Allwinner A83T octa-core (Cortex-A7) da 1.2GHz, abbinato a 2GB di RAM, 8GB di eMMC ed il solito corredo di interfacce di Banana Pi, vale a dire due porte USB 2.0, HDMI, Gigabit Ethernet e WiFi 802.11n. In questa board, torna il connettore SATA sulla motherboard ma in realtà si tratta di una USB 2.0 per SATA-bridge. Il prezzo è poco invitante: 110 euro.