Debian 8 "Jessy", pronto per il downloadA pochi giorni dalla nuova release di Ubuntu, tocca a Debian giunto alla sua "ottava generazione" con nome in codice Jessie. Dentro c'è un po' di tutto: ottimizzazioni, miglioramenti e Systemd.


Dopo quasi due anni di sviluppo, Debian 8 "Jessie" è pronto per il download, confermando - ancora una volta - l'instancabile impegno di migliaia di volontari. Debian è noto per la sua stabilità e per le prestazioni (non a caso, Ubuntu è costruito proprio su questo OS) ed, anche per questa ragione, è uno dei sistemi operativi open-souce GNU/Linux più diffusi e utilizzati su una vasta gamma di dispositivi.

Debian 8

"Jessie" prevede un supporto migliorato per UEFI (quindi dovrebbe essere più facile caricare il sistema operativo sui nuovi computer forniti di Windows 8 o versioni successive), aggiornamenti per applicazioni predefinite tra cui la build più recente di LibreOffice, GIMP, il browser web Iceweasel e per gli ambienti desktop GNOME, KDE e Xfce. Debian 8 integra quindi una serie di novità, ma c'è un cambiamento che probabilmente merita più attenzione degli altri (anche se è quello più nascosto) e di cui la maggior parte delle persone non si accorge. Systemd, un nuovo sistema init predefinito.

All'avvio Debian 8 caricherà un diverso set di strumenti, non cambierà aspetto ed esperienza d'uso, ma sarà più veloce e scattante, con cgroups per i servizi e la possibilità di isolarne una parte. Il cambiamento però non è stato apprezzato da tutti ed in particolar modo dagli sviluppatori interessati alle prestazioni: systemd combina molte funzioni perché è un gestore di sistema, quindi oltre che dell'avvio, si occupa anche della gestione dell'alimentazione, dei dispositivi, del login ed altro. Con pro e contro. E' vantaggioso ad esempio avere una gestione del risparmio energetico capillare e centralizzata, ma allo stesso tempo potrebbe significare dover riavviare il sistema dopo un aggiornamento (cosa che al momento con Linux è indispensabile solo nel caso dell'aggiornamento del kernel).

Debian 8 non è comunque l'unico sistema operativo con systemd, visto che anche Ubuntu, Fedora, Arch, SUSE, Red Hat e molti altri OS "in erba" lo hanno già adottato, ma in questo caso la trasizione è notevole sia perché "Jessie" ha richiesto due anni di lavoro (e sarà ufficialmente supportato per 5 anni) sia perché c'è una "frangia estremista" della community che sta cercando consensi per creare un sistema operativo separato per ora con scarsi risultati.

Via: Liliputing

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